L’Italia da svelare: 14 mete da sogno (ancora) poco conosciute
Un itinerario dal Nord al Sud Italia, alla scoperta di 14 mete poco conosciute per ritrovare l’autenticità dei borghi italiani e riscoprire la cultura dello stivale tra storia e leggende














1. Lago di Resia, Bolzano – Trentino Alto Adige
Oggi famoso per il campanile che spunta dalle proprie acque, un tempo il Lago di Resia era più piccolo e sul suo fondale sorgeva l’abitato di Curon Venosta. Nel 1950 si decise di costruire una diga che unificò il Lago di Resia e il Lago di Curon: le case e i terreni coltivati vennero sommersi, ma il campanile della chiesa non venne del tutto inghiottito dall’acqua. Una leggenda narra che in alcune giornate d’inverno si sentano suonare le campane, ma in realtà furono rimosse prima della formazione del lago. Un consiglio? Non perdetevi il lago ghiacciato, la sua superficie diventa così spessa d’inverno che il campanile è raggiungibile a piedi.
2. Usseaux, Torino – Piemonte
Usseaux, nominato tra i borghi più belli d’Italia presente nella provincia di Torino, è un piccolo villaggio di 191 abitanti, ancora oggi esempio di realtà agricola e contadina di alta montagna. Tra i vicini villaggi, Usseaux è definito il paese del pane e dei murales. Il forno, usato ancora oggi occasionalmente per la panificazione, risale al 1700 così come il grande lavatoio ed il mulino ad acqua. I dipinti murali, circa una quarantina, si snodano lungo le stradine e i vicoli e rievocano la vita contadina, il mondo della natura, degli animali e delle favole. Meravigliose anche le meridiane dipinte, una diversa dall’altra!
3. Ravenna – Emilia Romagna
Ravenna è una delle città più affascinanti dell’Emilia Romagna, può essere definita la capitale dei mosaici grazie all’ampio patrimonio artistico presente nella città e nella provincia. Nel 1996, l’UNESCO ha inserito Ravenna nella lista del Patrimonio Culturale dell’Umanità, dichiarando che la città preserva dall’epoca Paleocristiana complessi monumentali, estremamente importanti sia dal punto di vista artistico sia da quello storico. Tra gli edifici da visitare nel centro di Ravenna: la Basilica di San Vitale, a pianta ottagonale, la Basilica di Sant'Apollinare Nuovo, del VI secolo, e il Mausoleo di Galla Placidia. Imperdibile il Mausoleo di Teodorico, costruito nel VI secolo per Re Teodorico il Grande, un edificio funerario circolare gotico in pietra con cupola monolitica.
4. Castello di Sammezzano, Firenze – Toscana
Il Castello di Sammezzano si trova nell’omonima località nei pressi di Leccio, in provincia di Firenze, e vanta una ricchissima storia. Oggi proprietà privata, il Castello di Sammezzano risale all’epoca romana e avrebbe ospitato Carlo Magno durante il viaggio di ritorno da Roma nel 781, ma fu grazie alla famiglia Ximenes D’Aragona che la grande fattoria del 1600 fu ristrutturata seguendo l’ecletticità in stile moresco. Il Castello è immerso in 65 ettari di parco, che vanta specie floristiche provenienti da tutto il mondo, mentre gli interni permettono di viaggiare attraverso l’arte in tutto l’Oriente, dalla Cina all’Arabia, fino alla Spagna. In pochi lo sanno, ma il Castello di Sammezzano è stato ambientazione d’interni per diversi film e videoclip.
5. San Gimignano, Siena – Toscana
San Gimignano, oltre ad essere patrimonio dell’UNESCO dal 1990, è stato nominato tra i borghi più belli d’Italia ed è davvero uno di quei luoghi che riscalda il cuore. Tra le colline senesi della Val’Elsa, San Gimignano spicca con il suo splendore medievale in atmosfera che riporta al XIII secolo. Da qualsiasi parte si arrivi, la sue tredici torri svettano sul suo panorama, che le hanno valso il soprannome di Manhattan del medioevo. La torre più alta è quella del Podestà, detta anche Torre Grossa, che vanta un altezza di 54 metri, ma nel corso della storia si sono contate un totale di 72 torri, costruite come simbolo di potenza delle famiglie del borgo. Collocata sulla Via Francigena, San Gimignano è ricca di prelibatezze enogastronomiche, dal vino all’olio, fino agli affettati… una meta da gustare con gli occhi e con il palato!
6. Abbazia di San Galgano, Siena – Toscana
Il sito di San Galgano è una delle mete più suggestive della Toscana, in cui si ammira, oltre alle mura dell’abbazia, l’Eremo o Rotonda di Montesiepi. Qui è conservata la celebre spada nella roccia, fu l’eremita San Galgano che nel momento culminante della sua conversione, nel giorno di Natale del 1180, infisse nel terreno la sua spada, con lo scopo di trasformare l’arma in una croce in segno di pace. L’Abbazia, realizzata dai monaci cistercensi tra il 1220 ed 1268, godette di splendore per oltre 100 anni, ma dalla metà del 1300 incominciò una lenta decadenza dovuta alla sventurata pratica della commenda, che arrivò addirittura a vendere il tetto.
7. La Scarzuola, Terni – Umbria
La Scarzuola, nascosta tra le colline umbre, nella provincia di Terni, è conosciuta per essere stata dimora di San Francesco e per la meravigliosa costruzione della città-teatro di Tommaso Buzzi. Il nome della località sembra derivare da “scarza”, la pianta palustre che utilizzò il Santo per costruire la propria capanna nel punto in cui, dopo aver piantato una rosa e un alloro, sgorgò miracolosamente una fontana. Per ricordare l’avvenimento, i conti di Marsciano vi fecero costruire una chiesa e un convento. Nel 1957, l’architetto Tommaso Buzzi acquisto l’intero complesso creando una “città ideale”. Oggi la proprietà è privata, ma il nipote di Buzzi apre sempre le porte della città ai visitatori.
8. Todi, Perugia – Umbria
Famosa per il religioso e poeta Iacopone, menzionato anche da Dante nella Divina Commedia, Todi si trova sulle colline della media Valle del Tevere, in Umbria. Todi è cinta da tre mura concentriche, che testimoniano, dalla più interna a quella più esterna, l’espansione della città rispettivamente in epoca umbro-romana, romana e medievale. Uno dei luoghi più incantevoli è Piazza del Popolo, che fu sede dei poteri civici: Palazzo dei Priori, il Palazzo del Capitano e il Palazzo del Popolo. Ma, ancor prima di entrare nel cuore del centro storico, fermatevi al Tempio della Consolazione, eseguito nel XVI secolo su disegno di Bramante e conclusosi nel 1617, che vi darà il benvenuto in città.
9. Civita di Bagnoregio, Viterbo, Lazio
Soprannominata “la città che muore” perché costruita sul tufo e quindi destinata all’erosione perpetua, Civita di Bagnoregio è uno dei borghi più belli d’Italia, in cui abitano soltanto 15 persone e raggiungibile esclusivamente attraverso un ponte pedonale. Il borgo medievale si trova nella Valle dei Calanchi, un’area tra il Lago di Bolsena e la valle del Tevere, un’area dalla morfologia unica provocata dall’erosione e dalle frane. Lo scenario, offerto da questa valle e dal borgo di Civita di Bagnoregio, forma uno dei paesaggi più straordinari e unici d’Italia. Il panorama dal Belvedere della Grotta di San Bonaventura è semplicemente meraviglioso!
10. Il Parco dei Mostri, Viterbo – Lazio
Un posto unico dove i miti e mitologia, mostri e personaggi della letteratura diventano creature di pietra ricoperte di muschio. Si tratta del Parco dei Mostri o Sacro Bosco o Villa delle Meraviglie di Bomarzo, in provincia di Viterbo, un parco naturale ornato da sculture in basalto del XVI secolo. Il complesso monumentale è opera dell’architetto Pirro Ligorio su commissione del principe Pier Francesco Orsini, che lo fece realizzare “ per sfogare il core” dopo la morte prematura della moglie Giulia Farnese, a cui lo dedicò. Che meta mostruosa!
11. Roccascalegna, Chieti – Abruzzo
Il Castello di Roccascalegna, situato nell’omonimo borgo in provincia di Chieti, si erge su una roccia che si affaccia a picco sul vuoto. Costrutio tra l’XI-XII secolo in seguito all’ampliamento di una torretta di guardia longobarda, è stato recentemente restaurato per portarlo all’originario splendore. Attorno al Castello gira una leggenda sul Barone Corvo de Corvis, che ristabilì la pratica dello “Jus Primae Noctis”, per la quale ogni sposa novella doveva trascorrere la prima notte di nozze con il barone e nessuno poteva opporsi. Tuttavia, una notte un marito, travestitosi da sposa, riuscì ad uccidere il barone e a buttarlo giù dalla rupe. Il barone avrebbe però lasciato la sua impronta di sangue sulla torre d’ingresso, e alcuni abitanti del paese dicono che sia ancora visibile. Vedere per credere!
12. Montagna Spaccata di Gaeta, Latina – Lazio
La Montagna Spaccata di Gaeta, in provincia di Latina è avvolta da storie leggendarie che raccontano nascita e storie delle tre fenditure del promontorio. Innanzitutto luogo sacro, il Santuario della SS. Trinità è rinomato nella storia perché numerosi pontefici, sovrani e vescovi vi andarono a pregare, tra cui San Filippo Neri, che la leggenda vuole abbia vissuto all’interno della Montagna Spaccata, dove esiste ancora oggi un giaciglio di pietra. La Grotta del Turco è invece collegata sia alla tradizione religiosa secondo cui venne alla luce al tempo della morte di Cristo, sia alla credenza popolare che vuole che l’impronta sulla roccia appartenesse a un marinaio turco scettico sull’origine della spaccatura che, appoggiando la mano sulla parete, questa si liquefò come cera sotto il suo palmo lasciando il segno.
13. Chianalea di Scilla, Reggio Calabria – Calabria
Conosciuta come la “Venezia del Sud”, Chianalea di Scilla si trova sulla punta dello stivale, sull’incantevole Costa Viola della Calabria. Questo piccolo borgo di pescatori, un mosaico di case poggiate direttamente sul mare e divise da stretti vicoli, è stato incluso tra i borghi più belli d’Italia per la spontaneità dell’architettura, i piccoli accessi al mare e le ripide scalette. La sua origine è antichissima, sembra infatti che sia stata costruita dagli esuli troiani per la sua posizione e la ricchezza delle sue acque: in particolare, la massima espressione della pesca è quella del pescespada, celebrata ancora oggi nel mese di agosto per rievocare le vecchie tradizioni.
14. Laghetti di Marinello, Messina – Sicilia
A Tindari esiste una spiaggia bianca e dorata, percorsa da laghi d’acqua salata che cambiano forma con il vento. Si tratta della Riserva Naturale Orientata Laghetti di Marinello, in provincia di Messina, un’area lagunare sottoposta a molte variazioni morfologiche del territorio: all’interno della riserva che si estende per circa 380 ettari, sono presenti diversi ambienti, si passa infatti da ambienti lacustri salmastri alle sabbie marine costiere, fino ai ripidi pendii e alle zone a strapiombo sul mare. Tra gli animali che abitano l’area, sicuramente i fenicotteri rosa sono quelli che un colore in più alla meraviglia del luogo.
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