Itinerari d’arte e cultura: la Sicilia del barocco
La parte sudorientale della Sicilia custodisce numerosi tesori artistici che si possono ammirare grazie a un tour “lontano” dal mare e vicino al Barocco




Da Noto a Ragusa Ibla, da Scicli a Modica, ci si dimentica per un attimo che la Sicilia è un’isola circondata da uno splendido mare e si va alla scoperta del suo entroterra: colline dolci e verdissime, dove si coltiva l’uva che fermenta in vini prelibati, tesori artistici e architettonici senza pari al mondo… e tutto per “merito” di un terremoto.
Queste incantevoli quattro cittadine, esistevano già durante il Medioevo, ma vennero ricostruite, in parte o completamente, dopo il catastrofico terremoto che colpì quest’area della Sicilia esattamente l’11 gennaio del 1693. Si decise che sarebbero state rifatte proprio seguendo il modello stilistico architettonico predominante all’epoca, ovvero quello Barocco. I nuovi centri possedevano, e possiedono tuttora, uno stile unico, un Barocco originale ribattezzato anche Barocco del Val di Noto, ma pure nuove soluzioni urbanistiche per un nuovo modello di città. Così, la “pietra bianca” di Noto che, in tutte le sue varianti cromatiche determinate dal luogo di estrazione – dal panna al miele –, trova la sua consacrazione come materiale di costruzione d’elezione per gran parte degli edifici che oggi sono ammirati come monumenti unici. Urbanisticamente il terremoto produsse la creazione di suggestive “acropoli barocche”, dominate non più dai vecchi castelli, ma dalle nuove chiese, come quella di San Matteo, a Scicli, di San Giorgio, sia a Modica che Ragusa… e molte altre.
Noto, la “gialla”
La visita a Noto, la città “gialla”, inizia oltrepassando la Porta Reale e percorrendo corso Vittorio Emanuele, lungo il quale si ammirano uno dopo l’altro numerosi edifici monumentali settecenteschi: la Chiesa di San Francesco con l’ex convento dei Francescani e il monastero benedettino del Salvatore, e un altro ex monastero, quello delle Benedettine, nelle cui sale è ospitata una sezione del Museo Civico, e ancora la Chiesa di Santa Chiara, eretta in stile Barocco. Proseguendo Palazzo Ducezio, progettato da Vincenzo Sinagra, sede del Municipio, caratterizzato da un bel portico; proprio di fronte si apre la scenografica piazza sulla quale dall’alto di un’ampia scala tre rampe, si affaccia il magnifico Duomo, dedicato a San Nicolò di Mira. Completano e arricchiscono la grande piazza anche il Palazzo Arcivescovile,la Chiesa e il Monastero del Salvatore, e il Palazzo Landolina. Palazzo Nicolaci Villadorata è famoso per le stupende figure grottesche, scolpite nella pietra, che sorreggono gli eleganti balconi barocchi; la Chiesa di San Domenico ha la facciata convessa e fatta di pietra di tufo colore del miele; in piazza Mazzini si trova la Chiesa del Crocefisso, caratterizzata da un sontuoso portale centrale. Da non perdere all’interno, il dipinto della cosiddetta Madonna della Neve, di Francesco Laurana.
Modica senza segreti
Modica, diretta discendente della città Sicula di Motyka, venne assoggettata da Roma almeno due volte e conquistata anche dagli Arabi, ma è con il dominio spagnolo degli Aragonesi, che divenne, anche per la sua posizione strategica, uno dei più potenti feudi della Sicilia.
Sulla collina fa capolino la città medievale che fronteggia un’altra collina di fronte e soprattutto la più bassa pianura dove si apre la strada principale del nucleo barocco, corso Umberto I. In piazza Matteotti si trova la Chiesa del Carmine, che ha un pregevole portale e un rosone, rimasti integri dopo il terribile terremoto. Proseguendo sul corso: il Palazzo del Municipio, la Chiesa di San Domenico e la Chiesa di San Pietro, con l’ampia e suggestiva scalinata e le dodici statue degli Apostoli che l’adornano. A questo punto, si sale verso Modica Alta attraversando il quartiere dello Sbalzo, dove si trovano le case scavate nella roccia. Percorrendo invece la via Castello, si raggiunge lo sperone della rocca, che fu annientata dal terremoto de11693. Poco distante poi si trova la Chiesa di San Giorgio, che si raggiunge salendo su un’imponente scalinata di 250 gradini. Si sale poi al corso Regina Margherita, abbellito dai sontuosi prospetti di edifici sette e ottocenteschi: seguendolo con una piacevole passeggiata si arriva a un’altra lunga scalinata, in cima alla quale svetta la Chiesa di San Giovanni Evangelista.
Le due anime di Ragusa
A Ragusa convivono due anime: a Ragusa Superiore il monumento da non perdere è la Cattedrale, dedicata a San Giovanni Battista risale ai primi anni del Settecento. Da qui si imboccano Corso Italia e Corso Mazzini che attraverso un tortuoso percorso, unisce Ragusa Superiore con Ragusa Ibla, la città Barocca.
La prima tappa, al limite fra i due nuclei cittadini, si fa per visitare la Chiesa di Santa Maria delle Scale; poco lontano si scopre la piazza della Repubblica, dominata da Chiesa del Purgatorio, che ha nella facciata un bel portale Barocco; nello stesso stile è il vicino Palazzo Cosentini; interessante è poi la Chiesa di Santa Maria dell’Idria, fondata dai Cavalieri di Malta nel XVII secolo. Percorrendo via del Mercato si arriva davanti al Duomo di San Giorgio; si prosegue poi verso piazza Odierna per scoprire la facciata rientrante della Chiesa di San Giorgio Vecchio, con lo splendido portale gotico-catalano. A un livello più basso si scopre lo splendido Giardino Ibleo che consente la veduta panoramica di tre chiese : dei Cappuccini Vecchi, di San Giacomo, e di San Domenico o del Rosario.
La raffinatezza di Scicli
Scicli è la più vitale delle cittadine barocche, perché in grado di fondere al meglio lo spettacolo delle architetture antiche e un’anima turistica contemporanea e raffinata, oggi famosissima anche per essere la Vigata del Commissario Montalbano. La visita parte dalla moderna piazza Italia, sulla quale si affaccia la Chiesa del Carmine del 1751. A pochissima distanza la Chiesa di Santa Maria la Nova, e da qui è poi possibile salire sui colli sia per raggiungere l’antica Chiesa matrice di San Matteo, sia per ammirare la Chiesa di San Bartolomeo. Interessanti infine sono anche le architetture civili che caratterizzano il cuore di Scicli: da non perdere il Palazzo Comunale, il Palazzo Spadaro e soprattutto il Palazzo Beneventano con le singolari decorazioni barocche.
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