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Parma
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2018

Parma: Capitale italiana della cultura 2020 

Con un dossier intitolato La Cultura Batte il Tempo, è Parma la Capitale italiana della cultura 2020. Trionfa su Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Piacenza, Reggio Emilia e Treviso. A convincere la giuria presieduta da Stefano Baia Curioni ''l'esempio virtuoso e di elevata qualità nella progettazione territoriale a base culturale''

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Patria di Giuseppe Verdi, città natale di Arturo Toscanini ma anche di giganti del cinema come Bertolucci, Parma ci ha riprovato dopo la sconfitta nel 2016, anno in cui festeggiava i 2200 anni di vita,  e ce l'ha fatta: è Capitale italiana della cultura 2020. A dare l'annuncio nella sede del Mibact il ministro di Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini. Le finaliste erano Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Treviso. Una vittoria arrivata col consenso all'unanimità. A convincere la giuria presieduta da Stefano Baia Curioni, "la capacità di creare sinergie per rivalutare la sua lunga tradizione artistica". A Parma Capitale della Cultura 2020 andrà un milione di euro di finanziamenti del Mibact. “Esempio virtuoso – recita la motivazione – e di elevata qualità nella progettazione territoriale a base culturale. I suoi punti di forza sono rappresentati in particolare: dalla capacità di attivare e coordinare un sistema estremamente complesso di soggetti, allargato su base territoriale estesa. Il progetto, infatti, enfatizza un forte, attivo, coinvolgimento dei privati e delle imprese del territorio, una stretta relazione con il mondo dell’università e della ricerca, con il mondo della cultura e del welfare; dalla presenza di un rapporto consapevole tra rivitalizzazione urbana, integrazione sociale e produzioni cultuali con riferimento esplicito all’attivazione di distretti; da un sistema di offerta culturale di ottimo livello realizzato con una esplicita attenzione ai giovani, all’integrazione tra discipline artistiche, con particolare riferimento alla tradizione musicale".

Una città in fermento

“Questa vittoria ci dà una grande possibilità: aver creato un dossier, un'idea di città con un progetto che riqualifica e rigenera il nostro territorio e che ha fatto mettere intorno a un tavolo tutti i sistemi istituzionali e imprenditoriali", commenta il sindaco di Parma Federico Pizzarotti: "Sono orgoglioso del fatto che ci fossero tre città dell’Emilia e vogliamo continuare a lavorare insieme”. La cultura è da sempre il fiore all'occhiello di Parma che oltre ad ospitare una delle più antiche università al mondo è sede del Teatro Regio diventato, con il festival dedicato a Verdi, punto di riferimento internazionale per gli appassionati della musica lirica; ma non solo, è anche patria del Parmigiano, del prosciutto, e nel 2015 è stata eletta Città Creativa Unesco per la Gastronomia. Ora una nuova Parma sta nascendo: sette distretti socio-culturali, dislocati in diverse aree diventano spazi di creatività, riflessione, rigenerazione e innovazione. Una Parma nuova che offre a quella storica e ai suoi palinsesti temporali, l’occasione di vivere dentro l’oggi, in una dimensione multiculturale che costruisce giorno per giorno la sua contemporaneità. Tra rassegne e cantieri open call per artisti, sono trentadue i progetti stretti attorno al claim della candidatura – La cultura batte il tempo – e ad un ambizioso progetto pilota. Trentadue sfide costruite insieme a istituzioni, associazioni in una sinergia virtuosa tra pubblico e privato. Trasformare lo spazio significa rigenerare il tempo che quello spazio produce, significa mettere in gioco una visione di città trasversale ai vari ambiti: dalla cultura all’urbanistica, dal sociale al turismo, dall’ambiente agli educativi e alle pari opportunità. Parma 2020 è una città intera, capace di fare impresa e di presentare un modello culturale a più voci e al contempo unitario, che dovrà guidarla da subito e negli anni a venire.  “Le città che diventano capitali italiane della cultura hanno di fronte una grande vetrina internazionale. Non si tratta soltanto del milione di euro messo a disposizione dallo Stato, ma di tutto quello che questo titolo crea negli anni a seguire. Le esperienze degli scorsi anni dimostrano che questo titolo è un vero e proprio traino sui grandi mercati internazionali”, ci fa sapere Dario Franceschini, precisando che da questa edizione, "a seguito di un protocollo firmato con l'Enel, al premio si aggiunge un progetto specifico che mette a disposizione una rete elettrica per la mobilità sostenibile". 

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