La Penisola di Samaná
Un angolo della Repubblica Domenicana dove la forza prorompente della natura è protagonista assoluta






A dare il benvenuto nella Penisola di Samaná, e a comunicare immediatamente la forza prorompente della natura sono le palme da cocco: non solo qualche palma a disegnare la classica cartolina del Caribe, ma un bosco fitto e sterminato che può vantare la più alta concentrazione di palme per metro quadrato al mondo, percorso da una strada panoramica, il Boulevard Turistico dell’Atlantico, che porta alle spiagge vergini e magnifiche e a piccoli paesini dove la vita scorre serena e dinamica al tempo stesso.
Una “quasi isola” di pace
La Penisola di Samaná deve la sua unicità alla beata solitudine regalata dal suo isolamento geografico; fino a duecento anni fa, infatti, non si trattava neppure di una penisola, ma di una quasi-isola separata da Hispaniola per un canale navigabile. Da sempre dunque la sua natura appartata l’ha resa il rifugio ideale per chi vuole scappare: gli schiavi rivoltosi del XVI secolo, i bucanieri francesi e i corsari inglesi del XVII secolo, i sirio-libanesi in cerca di lavoro nell’Ottocento... e, oggi, europei, russi, canadesi e statunitensi che hanno dato vita qualche decina d’anni fa al paesino di Las Terrenas, la comunità più cosmopolita di tutta la Repubblica Dominicana, che conta più di 40 nazionalità diverse.
Un turismo a impatto zero
L’isolamento si è ridotto con la realizzazione nel 2007 dell’aeroporto Samaná El Catey e, due anni dopo, con la costruzione dell’autostrada Juan Pablo II. Le distanze si sono accorciate, ma lo sviluppo turistico non ha danneggiato la bellezza della natura lussureggiante della penisola, né ha sconvolto l’aura rilassata, tranquilla e sicura dei paesini lungo la costa. Gli hotel sono rimasti per la stragrande maggioranza boutique: da quelli assolutamente esclusivi, agli alberghi e ai B&B più accessibili, e le esperienze proposte si declinano all’ecoturismo, invitando i viaggiatori a scoprire le molte bellezze della regione in modo autentico, senza chiudersi oziosamente nelle dorate pareti di un hotel.
La penisola boutique con un tocco francese
Quando nel XIX secolo i francesi scapparono da Haiti in seguito alla Rivoluzione, trovarono nella fertile e isolata Samaná il luogo perfetto per iniziare una nuova vita e nuove attività: esportazione di legni pregiati, caffè, cacao e cocco. L’epoca coloniale delle piantagioni lasciò sulla penisola un’impronta importante sui nomi delle famiglie e quello dei luoghi stessi, e sull’architettura di alcune magnifiche case di stile vittoriano. E proprio una madame francese ha voluto rinnovare la tradizione di eleganza creando l’hotel più esclusivo di tutta la penisola: The Peninsula House, più che un hotel si tratta di una villa arroccata su una collina con sei meravigliose suite; tutta la casa porta il tocco e il gusto dei proprietari, la francese Marie Claude Stamm e il suo compagno Cary Guy, statunitense.
La capitale e la paradisiaca, Cayo Levantado
Samaná è meno affascinante e pittoresca in sé di Las Terrenas, ma ugualmente imperdibile. A pochi minuti di navigazione dal molo scenografico incorniciato dagli isolotti e da uno strano ponte pedonale conosciuto come “il ponte che non va da nessuna parte”, si trova la paradisiaca isoletta di Cayo Levantado. Qui si girò un leggendario spot della Bacardi e sempre qui si trovano due delle spiagge più belle della penisola: playa Grande e playa Honda, entrambe di sabbia bianca e finissima, acqua cristallina, circondate da palme da cocco deliziosamente inclinate ad accarezzare il mare e protette dal bosco tropicale. Per godere al meglio della meraviglia dell’isola è assolutamente raccomandabile evitare di partecipare a un tour di gruppo: meglio prenotare un trasporto individuale o, ancor di più, scegliere di soggiornare nell’elegante, raffinato e ancora una volta boutique Luxury Bahia Principe Cayo Levantado (disponibile anche l’accesso in formula Daypass).
Mangrovie e spiagge da sogno
Dallo stesso molo di Samaná si parte alla scoperta di un luogo magico e inatteso, sospeso tra terra e acqua. È il parco nazionale de Los Haitises e si raggiunge attraversando in barca il mare calmo e protetto della Baia di Samaná, dove tra gennaio e marzo migliaia di megattere (ballenas jorobadas, in spagnolo) si recano per accoppiarsi e partorire, regalando uno spettacolo indimenticabile ai fortunati turisti.
Le spiagge più belle
Tra l’allegra vita di Las Terrenas e la magica solitudine de Los Haitises, la Penisola di Samaná regala anche una meravigliosa via di mezzo: la costa intorno al paesino di Las Galeras, nell’estremità a Est. La playita, a 15 minuti di passeggiata dal centro abitato, è uno spettacolo indimenticabile di sabbia fine, palme scenografiche, mare dalle mille sfumature del turchese e del verde e dalla trasparenza irreale, mosso da dolci onde e perfetto per lo snorkeling. Sterminata e bellissima è Playa Rincón, più conosciuta e frequentata, ma sempre incantevole: una tavolozza di colori saturi e contrastanti, con il bosco fitto di palme da cocco che fa da quinta all’estesa mezzaluna di sabbia bianca e al mare assolutamente trasparente. E poi, ancora, per finire in bellezza e fascino senza pari, Playa Frontón e Playa Madama, paradisiache e protette da muraglioni di roccia e densi boschi di palme, che ne rendono raccomandabile solo l’accesso via mare.
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