Una visione metafisica delle cave senza la presenza dell’uomo
Terme di Saturnia Spa & Golf Resort inaugura un nuovo appuntamento con l’arte: a partire dal 15 luglio e fino al 10 settembre il resort ospiterà la mostra “Il Marmo tra Luna e Silenzi - Una visione metafisica delle cave senza la presenza dell'uomo”. Per tutta l’estate gli ospiti potranno così ammirare le opere degli artisti Giovanni Giannarelli, fotografo e giornalista originario di Massa in Toscana, all’opera principalmente nel campo della fotografia industriale e pubblicitaria, e Bozena Krol Legowska, giovane artista polacca, il cui amore per le belle arti si riflette nel suo percorso artistico e in tutta la sua vita. Due discipline differenti ma accomunate dalla passione per una materia preziosa e affascinante, il Marmo di Carrara.
Fotografie di Giovanni Giannarelli
Le fotografie, in bianco e nero e colori, sono state scattate utilizzando esclusivamente la luce ambiente, dove possibile e quella naturale della luna, raggiungendo avventurosamente a piedi gli scenari luogo delle foto. Le immagini essenziali per composizione e il gioco di luci e ombre, costituiscono una testimonianza della natura, modificata negli anni dal lavoro dell’uomo, che comunica con l’osservatore attraverso i silenzi e la costante presenza vigile e protettiva della luna, sorella di materia. Tutte le stampe sono eseguite su carte fotografiche fine-art che contribuiscono a dare un valore aggiunto di bellezza e preziosità a tutta la collezione.
Giovanni Giannarelli è nato a Massa (MS) nel 1958. Fotografo e giornalista, le sue immagini sono pubblicate in libri di arte e cultura locale; lavora principalmente nel campo della fotografia industriale e pubblicitaria.
La grande passione per la musica jazz lo ha spinto da oltre vent’anni a seguire eventi di rilievo sia in Italia sia all’estero, privilegiando la fotografia tradizionale in bianco e nero. Vive e lavora a Massa.
www.giovannigiannarelli.it giovannigiannarelli@virgilio.it
Esposizione di sculture in marmo di Carrara di Bozena Krol Legowska
Nata a Zakopane (PL). Il padre le ha tramandato la passione e l’amore per le belle arti che determineranno il suo percorso artistico e tutta la sua vita. Nella sua mente ricorreva spesso l’idea di sfidare la pietra, scovare dentro questa dura materia forme sinuose e spontanee nascoste e liberate dalle sue mani, nel 2001 durante uno dei suoi viaggi in Italia questa idea si tramuterà in realtà e inizierà cosi il suo incessante confronto con la scultura. La giovane artista si lascerà ammaliare dai giochi di luce, dalle venature e dalla durezza delle pietre che va sperimentando di volta in volta, per giungere finalmente a liberare dalla stretta del supporto le più diverse forme. E allora prendono vita i corpi scolpiti nei loro stati d’animo, volti misteriosi dal fascino austero, enigmatiche raffigurazioni astratte. Nell’assecondare con la sua abile mano il naturale aspetto della pietra grezza, senza alcuna forzatura, si pone dal punto di vista di riservare un totale rispetto per l’intrinseca natura di essa (“Mi piace essere umile e lasciarmi guidare dalla pietra” - dice - “E’ lei che mi permette di muovermi verso questa o quella direzione. Io sono in ascolto dei suoi suggerimenti”). La curiosità suscitata dalla scultura, eletta ad ulteriore stimolo per la sua irrequieta indagine artistica, ha espanso i contorni dell’universo metafisico consentendole di cucire l’immanenza antropica con il fil rouge della ricerca personale, passando per l’ordito dell’Arte ad immortalarne il dinamismo. Dinamismo che così sprigionano, indistintamente, le linee morbide dei sinuosi violini, i soggetti femminili sorpresi in atti di sofferenza o di irresistibile seduzione, i pieni ed i vuoti avvinghiati alla materia. Nel 2003 l’artista si trasferisce nella Maremma Toscana dove risiede attualmente.