Meeting con autore negli “hotel letterari” d’Italia
Immaginario e realtà si incrociano nelle stanze degli hotel che hanno visto soggiornare grandi artisti e scrittori. Luoghi dal fascino unico che continuano a ispirare tutti: dal viaggiatore comune al businessman in trasferta

«Volete sapere dove ho trovato la mia ispirazione? In un albero; l'albero sostiene i grossi rami, questi sostengono i rami più piccoli e i rametti le foglie. E ogni singola parte cresce armoniosa, magnifica». Ecco dove l’architetto spagnolo Antonì Gaudì ha trovato la sua ispirazione! Ma essa può nascondersi ovunque, perché è qualcosa di misterioso, intangibile, irrazionale. E’ un momento, un dettaglio, una persona, un luogo che, in un attimo, riescono a fare breccia nella mente, accendendo quell’estro creativo capace di dare vita a grandi opere d’arte. Ma a volte ci sono luoghi che più di altri sono capaci di accenderla: gli hotel. Capita spesso infatti di scoprire che numerose opere sono nate tra le mura di prestigiose camere d’albergo.
Sin dalle sue origini luogo di “transito”, l’hotel ha una sua storia che si intreccia con quella di tutti i personaggi che vi hanno soggiornato, e che, a volte, racconta anche di grandi imprese. E’ il caso, per esempio, degli hotel letterari, alberghi, in una qualche misura, patrimonio dell’umanità, non solo per pregio architettonico e per stile d’accoglienza, ma anche per aver ospitato e ispirato grandi scrittori di tutti i tempi. Luoghi, insomma, impregnati di arte e di genio che, tra le proprie mura, hanno visto consumarsi grandi passioni, nonché nascere opere bellissime destinate a rimanere eterne. Ritrovarsi in uno di questi hotel vuol dire rivivere questa magia che può tornare assai utile anche in caso di un meeting aziendale. È risaputo, infatti, che, estraniarsi per un po’ dal contesto quotidiano favorisca il pensiero laterale capace di liberare la creatività e facilitare il problem solving.
Hotel letterari in Italia selected by MM
- Hotel de La Poste a Cortina d’Ampezzo, dove Ernest Hemingway vi soggiornò per ben quattro volte, scrivendo, accompagnato dal suo immancabile Martini, i primi capitoli di “Di là dal fiume e tra gli alberi”;
- Grand Hotel Des Iles Borromées di Stresa venne citato in una delle opere più famose di Ernest Hemingway, Addio alle armi. E se il bar, a lui intitolato, serve ancora il Martini così come lo beveva lo scrittore, la suite 106 dove Hemingway soggiornò per due volte - la prima, durante il periodo di convalescenza nell’immediato dopoguerra, la seconda nel 1948 dove firmò il libro storico dell’hotel come “an old client” - è ancora tra le più richieste;
- Grand Hotel Gardone sul Lago di Garda, è la location dove D’Annunzio soggiornò negli anni ’20 mentre si ultimavano i lavori di quello che sarebbe diventato il Vittoriale degli Italiani. A D’Annunzio, e alle sue innumerevoli donne che, secondo rumors dell’epoca, accorrevano a trovarlo, era stato riservato un intero piano dell’hotel. Oggi, per ricordarne il passaggio, il Grand Hotel Gardone, ha dedicato allo scrittore una bellissima Junior Suite nella quale si rivivono i fasti del Vittoriale;
- Grand Hotel et de Milan, legato non solo al celebre Giuseppe Verdi, ma anche a D’Annunzio e a Tamara de Lempicka, tra i quali vi fu una forte intesa. Oggi al Grand Hotel et de Milan, del loro passaggio restano le camere a loro dedicate con tappeti che recano frasi e firme di entrambi;
- Hotel Regina di Roma, qui dall’alto della sua camera d’albergo, D’Annunzio fece uscire a gran voce l’amore per la Patria mettendo in discussione il capo del governo;
- Hotel d’Inghilterra di Roma è un luogo noto per gli innumerevoli volti noti che vi passarono, dal cinema fino alla letteratura. Ma la sua fama letteraria la deve soprattutto a John Keats che, dopo aver eletto Roma come sua città adottiva, trasferendovisi a 25 anni per godere del clima mite, diede all’hotel il nome che ancora oggi porta. E, a richiamare il legame speciale con gli inglesi, oltre l’aristocratico bond bar, in perfetto stile british, è anche il logo dell’hotel, ispirato al blasone della famiglia reale britannica;
- Grand Hotel de la Minerve, un altro grande estimatore dell’ospitalità italiana fu Stendhal che amava in particolare soggiornare al Grand Hotel de la Minerve, dove ancora oggi è visibile la targa che ne ricorda il passaggio, posta proprio sotto a una delle finestre della Suite Stendhal;









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- Victoria Hotel Letterario a Trieste. Se già il nome anticipa la sua importanza in ambito letterario, basterà entrarvi per respirare un’aria dublinese. Qui infatti soggiornò diverse volte James Joyce e del suo passaggio ne resta traccia in ogni dove, dalla hall dove si trova una singolare installazione ispirata all’Ulisse, dalle librerie di ogni stanza con i volumi in tre lingue, dall’oggettistica, fino alla suite a lui dedicata dove le parole dei suoi romanzi sono ovunque, dalle tende alle sedie;
- Hotel Bistol Palace a Genova, tra i numerosi volti noti che vi passarono vi fu anche Edmondo De Amicis che scrisse «Ho lasciato il Bristol con l’illusione di essere stato per cinque giorni un grande Signore»;
- Grand Hotel "già Majestic" Bologna, sfogliando le pagine degli albi d’onore, in carta spessa e rilegati a mano, ecco comparire le firme di tante celebrità, miti della cultura pop, icone del passato e del presente. Risale al 1972, ad esempio, l’autografo di Jean Paul Sartre, racchiuso nel disegno di un paio di occhiali;
- Due Torri Hotel, impossibile parlare di hotel letterari e non citare Verona, luogo di una delle storie d'amore più icniche di sempre: Romeo e Giulietta. Il Due Torri Hotel si trova proprio a due passi dal noto e visitato balcone;
- Hotel Bernini Palace di Firenze, dai grandi della letteratura fino alla politica, era al centro degli intrecci politici nazionali: un’epoca ricordata dai tondi affrescati che impreziosiscono l’attuale Sala delle Colazioni;
- Infine nella Capitale romana si trovano due noti alberghi non solo per la letteratura, ma anche per il mondo dello spettacolo e per l’opera che sono rispettivamente l’Hotel Quirinale, che vanta un accesso diretto al Teatro dell’Opera, e il Grand Hotel Plaza, luogo d’incontro favorito da Fellini e set di diversi film.
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