Viaggio in Riviera del Brenta e Terra dei Tiepolo
Da Malcontenta a Mira, per ponti girevoli e chiuse leonardesche. I dettagli dell’educational tour in compagnia della nostra giornalista Luciana Sidari









Pur residente in Riviera del Brenta, a Mira (scelta perché amo gli orizzonti e non si finisce mai di guardare con nuovi sguardi) ho partecipato ad un interessante eductour organizzato dall’O.G.D. (Organizzazione di Gestione della Destinazione) Riviera del Brenta & Terra dei Tiepolo con la collaborazione di Vela Venezia Spa per conto della Regione Veneto.
E’ stato un saggio e in qualche caso assaggio delle eccellenze gastronomiche, della bellezza delle Ville Venete della Riviera del Brenta. Dal 25 al 27 giugno, abbiamo visitato, grazie a un impeccabile servizio fluviale fornito dal Burchiello e a transfer veloci su strada,siamo riusciti a rivedere o visitare Villa Foscari detta la Malcontenta, (l’unica della Riviera di Andrea Palladio tornata dopo molte vicissitudini all’originario casato dei Foscari; la deliziosa Villa Allegri Von Ghega a Oriago, Villa Widmann Rezzonico Foscari, sede dello IAT, Villa Contarini dei Leoni, proprietà del Comune di Mira, Villa Pisani oggi Museo Nazionale e Villa Foscarini Rossi entrambe a Stra.
In questo percorso c’è tutto lo spirito del Palladio, il primo a concepire la città come luogo dell’ira e del negotium e al contrario la campagna come luogo della pace e dell’otium. Però nel momento in cui l’asse dell’economia della Serenissima si spostava dal mare alla terra necessariamente la Villa divenne una vera impresa agricola e furono deviati fiumi, bonificate paludi, costruiti argini, pensati sistemi di trasporto, alcuni sontuosi come i Burci o Burchielli. Ad abbellire le ville furono chiamati architetti come Scamozzi, Frigimelica, Preti ma fu Palladio l’unico architetto al mondo a teorizzare uno stile architettonico, il Palladianesimo. Grazie a lui, le Ville Venete - in particolare quelle di Mira, Dolo e Stra - divennero “quasi Borgo di Venezia “, il proseguimento del Canal Grande dove sorgevano i Palazzi della nobiltà.
A spasso tra gusto, natura e grande arte
Il paesaggio della Riviera fatto di verde e architettura,sazia gli occhi e libera la mente dalle catene del tempo: per esempio a Dolo, scendendo nell’area del Molino demaniale e nello Squero dei Calafati, vedi l’antica ruota in legno che gira e crea uno smemorante schiaffo sull’acqua e fa apprezzare lo scorcio immortalato da incisori, cartografi, pittori, vedutisti dal 500 all’800 come Bernardo Bellotto e Antonio Canal detto il Canaletto. Ti vengono in mente i nomi dei personaggi che ti hanno preceduto, per esempio lord Byron, il gossip relativo alle famiglie nobili e parvenus, su libertini e dame poco virtuose:le questioni di corna sono molto democratiche e l’espressione veneziana “ga più corni el conte che un cesto de bovoleti” certamente è stata coniata in campagna.
In questa destinazione ci si sente un po’ epicurei, perché ci sono tante tentazioni, il mio consiglio è di peccare alla grande, Lord Byron diceva che la vita è troppo breve per bere cattivi vini. Io confermo non perdetevi il Torronificio e Gelateria di Pietro Scaldaferro, l’Osteria del Baccalà dalla Linda a Stra, i bigoli in salsa ai Do Mori di Dolo, la proposta di Villa Widmann Rezzonico Foscari che a coronamento della visita suggerisce pranzi nel campiello o sotto al porticato. Naturalmente in Riviera ci sono ristoranti e cicchetterie per tutte le tasche, i menu variano a seconda della stagione, sono vere leccornie gli asparagi di giare, i carletti, i bruscandoli, i bisi. Dalla terra al mare si trovano crostacei e frutti di mare come vongole veraci, cozze, masenete ( i granchi con la corazza dura) o moleche ( i granchi in muta) moscardini e seppioline, schie, granceole, granco porro, uova di seppia, canoce. Una bontà proveniente dall’Adriatico e dal grande mercato ittico di Chioggia, dove viene fatta ogni mattina l’asta.




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 - Burchiello che viaggia sopra la Brenta, 1709.jpg)

Nella Terra dei Tiepolo dove l’ozio è creatività
L’Eductour è stato anche l’occasione per conoscere l’O.G.D Terra dei Tiepolo, marchio che si estende a tutto il territorio del Miranese, dove sono state classificate circa 80 ville venete e che comprende i Comuni di Martellago, Mirano, Noale, Salzano, Santa Maria di Sala, Scorzè e Spinea.
Il Tour di Mirano, è iniziato con la conoscenza di veri gioielli: Villa Erizzo situata nel Parco Belvedere e il centro storico dove in autunno si svolge il Palio dell’Oca, durante il quale il centro viene invaso da bancarelle che propongono specialità e prodotti artigianali. E’ un Palio dove nessuno si fa male, tantomeno le Oche, che corrono ciondolando e con calma arrivano alla meta, dove nessuno tira loro il collo. Mirano è famosa anche per la manifattura dei tabarri, a ruota, una vera sciccheria in lana e cachemire disponibile in lana e cachemire.
Il carattere e la fama universale di Mirano, provengono dalla testimonianza artistica di Giambattista e Giandomenico Tiepolo, rispettivamente padre e figlio. In particolare fu qui che Giandomenico , lasciandosi ispirare dalla natura incantevole del luogo, concepì la lezione che avrebbe trasmesso ai posteri e cioè che l’ozio rende creativi e liberi. La loro maggiore fama è dovuta al soffitto del salone principale della Villa Pisani di Stra. Nelle pareti della villa di famiglia, a Zianigo, soprattutto Giandomenico dipinse sorprendenti e vivide scene a grandezza naturale che ritraevano il “mondo novo”, ovvero la società del tempo. Dopo essere stati strappati nel 1906, per essere venduti in Francia, gli affreschi furono riportati in Italia e ora sono conservati nel Museo di Ca' Rezzonico a Venezia.
La visita nella terra dei Tiepolo ci ha consentito di conoscere l’Hotel Patriarca di Mirano, dove si può vivere l’esperienza del soggiorno o del meeting in Villa ( belle camere e ottimi bigoli in salsa) la Rocca di Noale, Villa Farsetti a Santa Maria di Sala, Villa Grimani Morosini all’interno del Golf club Ca’ della Nave a Martellago (Venezia),18 buche disegnate da Arnold Palmer. Ovviamente tutti gli ospiti sono rimasti con la voglia di tornare e di fare altre esperienze, la civiltà delle Ville Venete va gustata un po’ alla volta lasciandosi prendere per mano e per la gola.
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