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2019

Allarme spreco alimentare: come la tecnologia cerca di combatterlo

Ogni anno ci disfiamo di 36kg di cibo: un ingente spreco economico e un grave danno per l’ambiente, costretto a soccombere gli effetti catastrofici di una sconsiderata sovrapproduzione alimentare.

Un tema delicato, quello dello spreco alimentare, che ci costa ogni anno circa 15 miliardi di euro e 24 milioni di tonnellate di C02 introdotte nell’ambiente. In Italia la situazione non è migliore, perché lo spreco alimentare raggiunge lo 0,95% del PIL. Il dato più imbarazzante è la mancanza di responsabilizzazione di noi cittadini che preferiamo considerare la grande distribuzione e la ristorazione come i principali imputati, invece di riflettere sul devastante impatto che hanno le nostre abitudini quotidiane.

Sprecare tra le mura di casa

Contrariamente a quanto pensiamo, infatti, sono le nostre abitudini domestiche a incidere maggiormente sugli sprechi; secondo la Fao il 54% viene sprecato tra le quattro mura domestiche. Buttare via una mela contusa, le foglie di lattuga un po' annerite, il latte di più giorni in frigo, il pane che sta per ammuffire, sono azioni comuni che rivelano la nostra indifferenza all’argomento.

Parliamo di 1.3 tonnellate di cibo sprecato, quel che basterebbe a sfamare 4 volte gli 800 milioni che muoiono di fame nel mondo.  Le statistiche del Centro di ricerca Politiche e Bioeconomia 2019 sono implacabili, anche se registrano un lieve miglioramento rispetto al passato, grazie all’atteggiamento più rispettoso della grande distribuzione.

La tecnologia incoraggia un futuro più eco-sostenibile

Sarebbe opportuno modificare i propri stili comportamentali e adottare misure di vita più sostenibili, come un’educazione familiare incentrata sull’acquisto quotidiano del necessario e l’uso della doggy bag, ancora poco apprezzata in Italia. 

Il gruppo Accor è stato tra i primi ad adottare misure eco-sostenibili attraverso lo sviluppo di dipartimenti e programmi impegnati su quattro diversi assi strategici.

Ancora una volta, però, la tecnologia riesce a essere più veloce di noi e, per combattere lo spreco alimentare,sperimenta i seguenti strumenti:

  • lOSA (Optimal shelf availability), una sorta di barometro che monitora il livello di stock nei punti vendita della distribuzione alimentare;
  • uno scanner a infrarossi che controlla la deperibilità del cibo e orienta i consumatori ad acquistare alimenti poco appetibili esteticamente;
  • l’app Smarterware che monitora la deperibilità del cibo tramite contenitori intelligenti, segnalandone lo stato in base al cambiamento del colore e notificandolo poi a uno smartphone;
  • l’app MyFoody per trovare nei supermercati più vicini le offerte dei prodotti in scadenza o di quelli con packaging difettosi;
  • l’app Ratatouille, per scambiare con i vicini cibi che non consumiamo;
  • l’app Too good To Go, usata dai gestori di bar e ristoranti per vendere online una magic box con tutti i prodotti invenduti della giornata.

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