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Bologna Art Hotel
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2019

Bologna Art Hotel: l’arte nell’ospitalità

L’intervista a Cristina Orsi, direttrice del marchio bolognese
 

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Il marchio Bologna Art Hotels racchiude tre hotel di charme – Commercianti, Orologio e Novecento – tutti situati nel cuore della città, in Piazza Maggiore, con vista su i principali monumenti. La lunga tradizione, la cura per il dettaglio e l’eleganza degli edifici rappresentano un punto fermo per garantire all’ospite un soggiorno all’altezza delle sue aspettative. Abbiamo incontrato Cristina Orsi, direttrice di Bologna Art Hotels & Ospitalità per farci raccontare la vision e le novità del brand, la cui forza nasce anche dallo stretto connubio con il territorio.

L’importanza di Bologna come destinazione

«La destinazione gioca un ruolo importantissimo nella vision dei Bologna Art Hotels», spiega l’imprenditrice, «c’è la curiosità di scoprire una città per molto tempo considerata secondaria e di conoscere di persona le caratteristiche per cui è così famosa, come, per esempio, la sua ricca offerta gastronomica. Si unisce al tutto la facile raggiungibilità, grazie all’aeroporto, ai treni ad alta velocità e alle autostrade. Chi sceglie di venire a Bologna, anche solo per pochi giorni, si accorgerà da subito che la città è veramente qualcosa di più. Ne scoprirà la varietà e la ricchezza di proposte culturali, di arte e di svago, tra mostre, spettacoli musicali, teatrali, visite ai musei, shopping tour ed escursioni in bici e si sentirà sempre immerso in un’atmosfera cordiale e spumeggiante, tanto da volerci ritornare e magari trattenersi anche un po’ più a lungo. È questa principalmente la vision del brand: rispecchiare e promuovere le eccellenze del territorio».

Bologna oggi e domani. Come intravede il futuro dello sviluppo turistico della città?

«Oggi Bologna è come la bella addormentata che, uscita da un lungo sonno, si sente baciata dal riconoscimento di qualità e di pregi che già possedeva ma che non venivano valorizzati come meritavano. Adesso deve affrontare con discernimento e lungimiranza quello che ne consegue, ovvero lo sviluppo turistico della città, sviluppo che deve avvenire nel rispetto dell’equilibrio delicato fra il visitatore e il cittadino. La fruizione del territorio deve tenere conto delle tradizioni e delle fragilità di un tessuto storico secolare: bisogna promuovere un turismo consapevole, rispettoso e non invasivo. Sono temi che altre città italiane stanno affrontando già da tempo e su cui anche noi ora siamo chiamati a riflettere e operare di conseguenza».

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Uno sguardo al futuro

Su quali flussi turistici puntate, in particolare?

«Per quanto riguarda il turismo internazionale, oggi, la maggior parte delle presenze arriva dall’Europa, ma c’è una discreta percentuale anche di turisti statunitensi e provenienti dell’America Latina, nonché un interesse a intercettare la domanda da paesi quali Asia, Australia, Canada, Russia, Cina e Paesi arabi, mercati per i quali le fiere (Cosmoprof, Ceramica, Libro) rappresentano un’interessante vetrina. Per quanto riguarda il turismo nazionale, invece, quest’ultimo è costituito prevalentemente da famiglie con bambini».

L’arte nell’ospitalità. Come si declina? Perché per voi è così importante?

«L’arte nell’ospitalità – definizione appropriata – è in realtà difficile sia da spiegare che da applicare. Volendo provarci, direi che, nella mia decennale esperienza, trovo ancora, nel famoso detto inglese “a home away from home”, un buon punto di partenza. La prima sensazione che l’ospite deve avere è quella di sentirsi bene, ossia in un ambiente accogliente, che sappia intercettare le sue esigenze, fugare le sue perplessità, rispondere ai suoi desideri, soddisfare insomma le sue aspettative. Compito non sempre facile, ma con la giusta empatia (la migliore risorsa che possediamo) è possibile conoscere l’ospite non solo come turista ma anche come persona, con i suoi gusti, le sue esigenze. È così che l’ospitalità diventa un’arte da calibrare di continuo, attraverso doti quali l’abitudine all’ascolto, l’attenzione e la flessibilità».

Bologna Art Hotels

I Bologna Art Hotels si distinguono per il continuo impegno a innovare e a migliorare i prodotti e i servizi...

«Sì, possiamo definire I Bologna Art Hotels un microcosmo in movimento! Di continuo vengono ammodernate le stanze, studiate nuove suite a tema. Nei nostri hotel, l’ospite non troverà mai la monotonia dell’omologazione in base a standard prefissati. Il nostro intento è dare spazio alla creatività, senza mai, tuttavia, perdere di vista il contesto storico in cui operiamo. E poi Art... questo prefisso sul nostro marchio ha un significato importante: per educare il turista alla consapevolezza del bello e dell’arte è fondamentale dargli la possibilità di vivere tra gli oggetti d’arte. Perché, come diceva il poeta inglese Keats “a thing of beauty is a joy for ever”, una cosa bella è una gioia per sempre. È d’accordo anche lei, vero?».

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