Vampiri energetici in ufficio
Che li si identifichi come Dracula in incognito, pronti a succhiare le energie psichiche, o semplicemente come persone negative, il risultato è sempre lo stesso: ci tolgono l’energia, l’entusiasmo e le forze, spesso in ambito lavorativo. Ma difendersi è possibile: ecco i consigli per non farsi “vampirizzare”
Usciamo di casa di umore discreto, cercando di trovare il buono anche nel lunedì mattina, e, appena arriviamo a lavoro, un collega risponde al nostro “Buongiorno, come va?” con un diluvio di pessimismo, critiche e giudizi negativi sul mondo. Bastano pochi minuti e ci ritroviamo svuotati, di cattivo umore, così abbattuti e stanchi che ci verrebbe voglia di girare i tacchi e tornare a casa. Altre volte a produrre un simile effetto non sono vere azioni, ma piuttosto atti negati, senza ragione apparente: un sorriso, un saluto... Ecco, tutto questo, insieme ad altre varianti del medesimo atteggiamento, è quello che viene definito un attacco di vampirismo energetico.
Identikit del vampiro: chi è il ladro di energia
«È una creatura che ha bisogno di sottrarre energia agli altri perché non è soddisfatta di sé e ritiene di non avere sufficienti riserve proprie per affrontare adeguatamente le sollecitazioni del mondo che la circonda. [...] Ogni sua azione, ogni sua parola, ogni suo atteggiamento è funzionale a un furto di energia». Così viene definito il vampiro energetico da Mario Corte, nel suo saggio “Vampiri Energetici. Come riconoscerli, come difendersi” (Il Punto d’Incontro Edizioni 2002). Qualunque sia il modo di intendere questa definizione, bisogna evitare un equivoco: non si possono e non si devono considerare vampiri energetici tutti coloro che in una occasione o in un’altra ci danno fastidio, ma si devono ritenere tali quando questi atteggiamenti da parte di un’altra persona sono continui e prolungati e, soprattutto, quando la nostra reazione di depauperamento energetico e psichico è forte ed evidente. In questo caso si tratta di una situazione che è bene affrontare e prendere seriamente in considerazione, perché potrebbe pregiudicare la nostra salute, il nostro benessere, ma anche la nostra attività professionale.
I 10 profili del vampiro energetico
Le diverse varianti si possono comprendere in due macro tipologie di persone: quelle sempre negative e quelle sempre pronte ad accendere discussioni interminabili. Ma vediamole nel dettaglio:
- pessimista
- criticone
- vittimista
- opportunista
- egocentrico
- incoerente
- arrogante
- invidioso
- manipolatore
- iracondo
Come difendersi dai vampiri energetici
Fare attenzione alle emozioni
Coscientemente nessuno sceglie di farsi depredare, ma ci sono alcune emozioni che funzionano come porte lasciate aperte dalle quali la nostra energia psichica può facilmente disperdersi, per essere utilizzata da questi predatori. L’esempio più facile è proprio quello del mancato saluto o della mancata risposta. Non essere riconosciuti come persone, non essere considerati in questo minimo segno di rispetto ci toglie dignità e genera alternativamente o un senso di inferiorità o, al contrario, di rabbia. In entrambi i casi si genera stress, si dà spazio a forme di pensiero persistenti e a preoccupazioni più o meno giustificate, abbassando in questo modo il livello di guardia e diventando così vulnerabili.
Intervenire su noi stessi
I vampiri energetici agiscono volontariamente o no? Chi della questione ne ha fatto oggetto di studio afferma che in effetti esistono persone che con intenzione si approfittano delle debolezze altrui, mentre nella maggior parte dei casi si tratta di un comportamento involontario. Ma questa distinzione ha poca importanza. Perché ciò su cui possiamo intervenire noi è solo su noi stessi. Come? «Parte sempre tutto da te, dopo che hai sistemato il tuo atteggiamento allora potrai affrontare nel modo corretto queste situazioni», spiega Terenzio Traisci, psicologo del lavoro, ideatore dell’ingegneria del buonumore .«Bisogna essere in qualche modo pronti, in uno stato d’animo positivo che rafforzi in noi la consapevolezza e l’empatia. Queste persone ci sono, ma porsi l’obiettivo di eliminarle e di lottare contro di loro in realtà fa solo disperdere altre energie. Trovare, invece, degli strumenti – come la risata – per recuperare la propria forza positiva ci aiuta a non inquinare le altre nostre relazioni lavorative e personali e può persino permetterci di guidare in qualche modo la persona che tenta di vampirizzarci, spostandone il focus».
Essere comprensivi ed empatici
Non è facile accettare l’idea di porsi con un atteggiamento di comprensione ed empatia verso chi ci sta facendo del male. Non è facile se si pensa che l’empatia sia una sorta di benevolenza altruistica. Ma in realtà qui si tratta del più alto e benefico grado di egoismo: si tratta di avere come obiettivo solo il proprio benessere e non l’aver ragione di un torto subito, né il “fare giustizia”. Cosa ci può far star meglio, lavorare meglio, produrre meglio? Interrompere il cortocircuito alimentato da rabbia e frustrazione, umiliazione e prepotenza. La comprensione è quell’atteggiamento che ci permette di non sentirci feriti da un comportamento aggressivo o invadente e rimanerne in qualche modo impermeabili. Poco importa che sia vero o no, che il vampiro “si meriti” o no la nostra comprensione. Pensarlo fa bene a noi, ci libera dal giogo in cui eravamo rimasti invischiati e ci permette di reagire in modo molto più efficace.