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Turismo sostenibile
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2019

Il decalogo del turismo sostenibile

In Abruzzo è stata firmata la Carta di Ocre, la risposta delle Regioni italiane agli obiettivi dei Millennium Goals dell’UNWTO
 

Turismo sostenibile_1

Ormai è chiaro a tutti (o quasi). Il concetto di sostenibilità applicato alle attività turistiche non è più certo una moda, ma non è neppure solo una risposta morale ai danni inflitti negli ultimi decenni al pianeta, proprio e in particolare dal nostro settore. Non si deve fare turismo sostenibile per una virtuosa iniziativa del singolo. Al contrario si deve intraprendere questa strada perché è l’unica possibile in termini etici, ambientali ed economici per garantire competitività all’industria turistica. E bisogna farlo con un progetto di sistema, un modello di sviluppo e una strategia concertata e condivisa. Di questa urgenza e di questa prospettiva si è parlato lo scorso 18 settembre in Abruzzo, a Ocre, presso il Monastero di Santo Spirito, dove si è svolto il “Seminario sul Turismo Sostenibile”, organizzato dalla Regione Abruzzo in collaborazione con la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e con Legambiente, alla presenza di operatori ed esperti del settore. Esperienze e inquadramenti teorici hanno fornito concrete linee di azione, chiare ed efficaci, che possono guidare le istituzioni pubbliche e i soggetti privati in un cambiamento delle pratiche attuali del consumo turistico in chiave sostenibile ed etica. Il risultato è stata la “Carta di Ocre” che fornisce un decalogo per orientare il futuro del turismo in Italia a quei Millennium Goals che l’UNWTO ha definito con il programma “One Planet, Travel with care”.

Un rapido e profondo cambiamento della domanda di turismo

I dieci punti di questo decalogo guardano nella direzione della costruzione coordinata di un futuro di sostenibilità per la destinazione turistica. Questo è un obiettivo imprescindibile dal momento in cui, per sua stessa natura, la destinazione è fortemente influenzata dal suo ambiente naturale e culturale e dalla sua integrazione con la comunità locale. Non si tratta più di una lungimirante prospettiva per addetti ai lavori: prima ancora di questo oggi stiamo assistendo a un rapido e profondo cambiamento della domanda di turismo e dei comportamenti di consumo dei viaggiatori, che scelgono sempre più la sostenibilità intesa come qualità della vita, allontanandosi dal turismo di massa e standardizzato. La “Carta di Ocre” giunge a sottolineare che la risposta a questo processo di trasformazione, che va incentivato e accompagnato, deve poter trovare nell’istituzione regionale un punto di riferimento per mettere insieme operatori, prodotti e strumenti. Per fare squadra e sistema. Tutto questo – ancora una volta, ma non di certo in modo superfluo – a partire dalle definizioni fondamentali degli elementi che intervengono a costituire la sostenibilità: quella di turismo responsabile – attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica, nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture, che riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto a essere protagonista nello sviluppo turistico del proprio territorio, favorendo la positiva interazione con i viaggiatori – quella di turismo ambientale – che comprende quelle forme di turismo il cui movente principale è la natura, la sua osservazione, l’immersione in ambienti incontaminati – quella più generale di turismo sostenibile – che prevede uno sviluppo che soddisfi i bisogni dei turisti e delle regioni ospitanti e che, allo stesso tempo, protegga e migliori le opportunità per il futuro – e infine quella di ecoturismo – che si svolge in aree naturali contribuendo alla protezione della natura e al benessere delle popolazioni locali.

Il Decalogo della Carta di Ocre

1) Gestione delle risorse - Innovazione Tecnologica

Audit, Tecnologie Verdi, schemi di gestione ambientale, certificazioni (ISO 14001, EMAS) ed ecolabel

2) Policy/ Planning

(Zonazione, Regolamentazione, Meccanismi economici) Favorire la fruizione responsabile di contesti paesaggistici diffusi (parchi naturali e marini, montagna e aree rurali) per i quali la valorizzazione turistica sostenibile permette la conservazione e la valorizzazione degli elementi di attrazione materiali e immateriali (biodiversità come motore primario per il conseguimento di benessere sociale e sviluppo nei settori della green economy e del privato sociale).

3) Marketing (Controllo della capacità di carico/Comunicazione responsabile)

Le attività promozionali e di marketing dovranno permettere ai visitatori di capire il reale valore dell’area visitata, la sua natura fragile e fornire consigli per i futuri visitatori sulla fruizione e tutela del patrimonio culturale e ambientale. Esempio: Tour Operators Initiative for sustainable tourism.

4) Educazione dei turisti (Codici di condotta, interpretazione, educazione)

L’educazione ambientale e l’interpretazione del patrimonio devono essere una priorità nella politica turistica. L’obiettivo è stimolare consapevolezza nelle scelte relative agli spostamenti e ai mezzi di trasporto, alla gestione responsabile delle risorse anche in viaggio (condizionatori, luce, acqua, raccolta differenziata), alla scoperta e valorizzazione della gastronomia e dei prodotti locali, alla scelta di destinazioni a basso impatto.

5) Formazione degli operatori

La formazione è uno strumento essenziale per mettere in pratica l’impegno degli operatori nel perseguire gli obiettivi di sostenibilità. Tutti dovrebbero conoscere il concetto di sviluppo sostenibile. Questo integrerà le loro competenze sul patrimonio naturale e culturale del luogo e contribuirà ad aumentare l’informazione e il grado di soddisfazione dei turisti.

6) Sviluppo/Costruzione di strutture eco-compatibili

Dare priorità alla riqualificazione di edifici esistenti piuttosto che alla costruzione di nuovi. Elaborare linee guida finalizzate ad assicurare la corretta pianificazione e gestione delle infrastrutture turistiche. Incentivare l’uso dei materiali locali e il rispetto delle tradizioni architettoniche. Questo anche nell’ottica di promuovere l’acquisto di prodotti locali da parte di visitatori e imprese turistiche locali, oltre che di incoraggiare l’impiego degli abitanti locali nel turismo, per promuovere nuove forme di occupazione nel settore turistico.

7) Monitoraggio (Capacità di carico e indicatori)

Messa a punto di un sistema di indicatori strutturali e gestionali riferiti sia all’andamento generale delle variabili legate al turismo e ai mercati, sia agli effetti prodotti dall’attuazione delle politiche per il turismo, anche in relazione alle tematiche afferenti la sostenibilità (Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette - CETS).

8) Imprese private – Corporate Social Responsibility

Adesione da parte delle imprese ai principi in materia di CSR del “Global Compact” delle Nazioni. Dando un riconoscimento pubblico a quello che fanno le imprese nel campo della CSR, si può contribuire a diffondere le buone pratiche e a incoraggiare più imprese a sviluppare il proprio approccio strategico alla responsabilità d’impresa.

9) Overturism

Il monitoraggio dei flussi dei visitatori consentirà informazioni aggiornate sugli itinerari, i tempi e la durata delle visite. Le informazioni saranno utili per la canalizzazione dei flussi di visitatori e incoraggerà anche la scoperta del patrimonio culturale e ambientale nei momenti di minor affollamento. Per evitare i rischi dell’overtourism si dovrà: creare e promuovere differenti nicchie di mercato; promuovere l’attrattività delle aree limitrofe alle grandi attrazioni (scontistica, facilitazioni nei trasporti, marketing); coinvolgere guide e tour operator nel promuovere itinerari alternativi; attuare diverse dinamiche dei prezzi; migliorare infrastrutture e servizi.

10) Infrastrutture e connessioni

Lo sviluppo dovrà essere orientato al rafforzamento della fruizione sostenibile del territorio, con particolare attenzione alle forme di turismo così detto “lento” e alla “mobilità dolce” (cammini, ciclopiste e ippovie) che rappresenta un’opportunità di fruizione slow del patrimonio storico, artistico e paesaggistico del nostro Paese.

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