Made in Italy: dati e sentiment a livello internazionale
L’indagine di Blogmeter afferma che il Made in Italy vince sui social con oltre 3 milioni di conversazioni e 97 milioni di interazioni sul solo Instagram

Il Made in Italy è senza ombra di dubbio uno dei brand più conosciuti e più apprezzati nel mondo, ma cos’è il Made in Italy per i consumatori internazionali? Come viene percepito e di cosa si parla sui social network?
Blogmeter ha svolto un indagine integrata (social + survey), “Italian Exellence – una ricercerca sul Made in Italy all’estero” su un campione di individui di cinque diversi Paesi (Regno Unito, Germania, Francia, Stati Uniti e Russia), analizzando più di quattro milioni di conversazioni social in lingua inglese.
I risultati della ricerca non trattano soltanto dati numerici, ma permettono di trarre anche spunti sociologici e di marketing sui quali lavorare per attivare strategie di brand efficaci.
1. Il linguaggio del Made in Italy
Il primo dato che emerge è che Instagram svolge un ruolo predominante: delle oltre quattro milioni di conversazioni social analizzate, ben più di tre milioni sono avvenute su Instagram. Analizzando le conversazioni, le parole più utilizzate si riferiscono a termini emozionali come beauty, passion, wow: il Made in Italy trasmette dunque bellezza, coinvolgimento, tradizione e sorpresa, elementi della dimensione del sentimento.
2. I settori rappresentanti del Made in Italy
Su questo fronte si sono create alcune discrepanze tra i dati ottenuti dai social e quelli raccolti dalla survey. Infatti, sui social dominano i settori del Fashion (52%) e del Design (20%), mentre il Food e i Motori si aggiudicano soltanto il 2%. Insight alquanto diversi a fronte di una domanda diretta: il Food comanda con il 63%, mentre il Fashion si attesta al 42%.
3. Visioni diverse per diverso Paese
Ogni Paese ha le sue specificità, nel dettaglio ecco a cosa associano il Made in Italy gli individui intervistati:
- 83% degli Statunitensi associa il Food
- 45% dei Tedesci pensa al fattore automobilistico
- 51% dei Russi ci considera produttori di scarpe
- 1% dei Francesi, curiosamente, associa l’Italia al vino
4. I valori di marca associati al Made in Italy
Se da un lato il Made in Italy viene associato a bellezza, tradizione, eleganza e qualità, dall’altro emerge una carenza rispetto ad aspetti quali la prossimità, il value for money e la tecnologia. Si potrebbe affermare che le persone all’estero ci percepiscono distanti, tecnologicamente non all’avanguardia e che ritengono il rapporto qualità – prezzo troppo elevato, eppure, si trovano molti post di segno positivo: si parla di motori Ferrari, di telai in carbonio firmati Pinarello, e ovviamente della professionalità degli artigiani italiani e dei loro prodotti di qualità.
5. Territori e Ambassador
I luoghi e in generale i territori maggiormente citati nelle conversazioni sono legati alla produzione di determinati prodotti che caratterizzano il Made in Italy, come Modena e Bologna, legate alla produzione di auto di lusso. Seguono la Lombardia e Milano, mentre al terzo posto troviamo mete turistiche molte note della Campania: Capri, Amalfi, Positano e Napoli.
Infine, per quanto riguarda gli ambasciatori del nostro brand manca un po’ di prospettiva. I personaggi più rappresentativi sono infatti Giorgio Armani, Sophia Loren e Versace, che rappresentano si l’eccellenza italiana, ma che rimangono comunque legati a un’idea di passato.