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Dati Turismo 2017
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2018

Il comparto turistico alberghiero contribuisce al Pil per il 6,9%. Più del 10% con l’indotto

Nel 2017 Il giro d’affari è cresciuto globalmente di oltre 10 miliardi di euro. Arrivi dall’estero: la Germania consolida il primo posto, calano francesi, cinesi e americani

Dati turismo 2017: il giro d’affari è cresciuto di oltre 10 miliardi di euro. Arrivi dall’estero: Germania al primo posto, calano francesi, cinesi e americani _1

I dati sull’andamento del settore turistico alberghiero nel 2017, elaborati da Trademark Italia, confermano la rilevanza di questo comparto per l’economia italiana e il suo importante contributo alla formazione del PIL (6,9%: dato in leggera crescita rispetto al 2016, che supera il 10% se si considera anche l’indotto).

In termini valutari, nel 2017 il giro d’affari del settore è stato di 110 miliardi di euro (in decisa crescita se confrontato con l’anno precedente) a cui si devono aggiungere 64 miliardi di indotto, per un totale di 174 miliardi di euro, dieci in più del 2016. Scomponendo il dato, si evidenzia una crescita tendenziale del turismo italiano rispetto al turismo straniero, con un’inversione di tendenza (33%-67% nel 2017, 34%-66% nel 2016, 33%-67% nel 2015).
Per quanto riguarda la ricettività (otto milioni e 80 mila posti letto, nel 2017), si registra un leggero aumento (più 90 mila), determinato dalla conferma dell’aumento delle presenze in alloggi turistici (più 70 mila) e in altre strutture ricettive (più 30 mila), mentre prosegue il calo di campeggi e villaggi, con 10 mila posti letto in meno.
Confermati anche per 2017 i dati relativi all’incidenza sull’occupazione: il comparto continua a dare lavoro a due milioni e 600 mila persone (pari al 12% della forza lavoro italiana), di cui un milione e 700 mila diretti e 900 mila indiretti. 
Per quanto riguarda infine le dinamiche relative ai paesi di provenienza dei turisti stranieri, la Germania consolida il primo posto, con un incremento di presenze dal 27,7% a 28,4% del totale. Francia (seppure in leggero calo: da 6,8% a 6.7%) e Gran Bretagna (stabile sul 6,5%) mantengono le posizioni di rincalzo, mentre si assiste a una generalizzata diminuzione delle quote di turisti statunitensi (da 6,1% a 5,8%) e, con una marcata inversione di tendenza, cinesi (da 2,8% a 2,2%).

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